Opzioni del flauto

OPZIONI MECCANICHE

 

Rollers do#

Per facilitare il movimento del mignolo sulle chiavi del trombino si impiegano dei rollers. I rollers si trovano normalmente sulle chiavi del Do e del Si anche se spesso la presenza di quelli inseriti sulla chiave del Re# e del Do# facilitano i passaggi veloci su queste chiavi. Per ciò che riguarda questi ultimi due, sono facilmente trovabili su strumenti fatti a mano.

 

Mi snodato

Con il termine “MI snodato” normalmente ci si riferisce al meccanismo illustrato qui a fianco. Questo dispositivo normalmente agisce sul piattello del relativo di sol#. Quando si suona il SOL la chiave opera normalmente chiudendo entrambe le chiavi del SOL; con la diteggiatura del mi3 (3° ottava) il meccanismo chiude la chiave inferiore del sol (relativa appunto di SOL#). Creando una ventilazione della nota, questo congegno permette una emissione morbida del MI3, soprattutto se in arrivo da note come il LA2 o il MI2 con un miglioramento del MI3 anche in termini di intonazione. Abbastanza usato sui flauti da studio con SOL spostato, questo congegno tuttavia non è così popolare sui flauti professionali poiché, come sempre quando si ha a che fare con la fisica, ha dei lati negativi tra cui l’appesantimento della meccanica, il fatto che quasi mai resta regolato correttamente per lunghi periodi oltre al fatto che è sconsigliabile farlo montare sugli strumenti con meccanica in linea.

Facilitatore del Mi

Conosciuto come “donut”, consiste in un anello in vari materiali inserito nel foro del relativo di sol#. Questa alternativa, più economica e con le stesse funzioni rispetto al mi snodato, è ormai diventata standard per molti costruttori. Alla semplicità del meccanismo rispetto al mi snodato si contrappone l’influenza negativa sull’intonazione dei La dei tre registri per cui molti musicisti preferiscono comunque il primo. Possiamo montare il facilitatore del mi su qualsiasi flauto con la possibilità di rimuoverlo qualora non foste soddisfatti del risultato.

 

 

Trillo del DO#

Il trillo del do# è a torto poco popolare in Europa. Questa chiave si rivela molto utile in molti passaggi oltre a dare la possibilità di avere, usata in combinazione con la chiave posizione del si, dei do# centrali molto timbrati e stabili. E’ riportata di seguito una lista di tutti i più comuni impieghi della chiave del do#:

Trilli

  • SI-DO# (prima e seconda ottava): diteggiatura del si e trillo con la chiave del do#
  • DO-DO# (prima e seconda ottava): diteggiatura del do e trillo con la chiave del do#
  • FA#-SOL# (terza ottava): diteggiatura del fa# e trillo con chiave del do#
  • SOL-LAb (terza ottava): diteggiatura del sol e trillo con chiave del do#
  • SOL-LA (terza ottava): diteggiatura del lab e trillo con chiave del do# e chiavi dei trilli

Tremoli

  • NELLA PRIMA OTTAVA: tremolo do# dal sol, lab, la, sib, si o do trillando con la chiave del do#
  • NELLA SECONDA OTTAVA: tremolo do# dal la, sib, si o do trillando con la chiave del do#
  • NELLA TERZA OTTAVA: tremolo al re# dal sol, lab, la, sib o si trillando simultaneamente con la chiave del do# e chiave del trillo del re#

Discendenza al DO e al SI

I flauti normalmente sono costruiti con discendenza al DO o al SI. Il trombino al SI estende le possibilità del flauto rendendo possibile l’esecuzione del SI grave; per far questo si deve costruire un trombino più lungo di circa 3 cm. La maggiore massa dello strumento tende a scurire e ammorbidire la terza ottava, le note della mano destra della seconda ottava risultano più equilibrate anche se l’esecuzione del DO e del SI grave richiedono maggiore supporto a causa della maggiore colonna d’aria da azionare. Inoltre alcuni brani del repertorio flautistico richiedono l’esecuzione del SI grave. Questi sono solo alcuni elementi che hanno fatto si che la discendenza in questi ultimi anni sia di gran lunga preferita dai flautisti professionisti.

 

 

Chiave di Gizmo

Questa chiavetta, essenzialmente un prolungamento della chiave che aziona il SI grave, permette, se azionata dal mignolo destro, la facilità di emissione e la migliore intonazione del DO della quarta ottava. Tutti i costruttori oggi ritengono standard la chiavetta di Gizmo se il flauto ha la discendenza al SI.

 

SOL in linea e SOL spostato

Questa variante si riferisce alla possibilità di avere le due chiavi del SOL allineate con tutte le altre o “spostate” verso l’esterno dello strumento. Se dal punto di vista acustico non si possono riscontrare differenze, sul piano della postura e dell’ergonomia le differenze sono evidenti. Senza voler entrare in particolari disquisizioni sulla bontà di uno o dell’altro sistema, ci limiteremo a dire che dal punto di vista squisitamente meccanico il SOL spostato dà maggiore stabilità e solidità alla meccanica poiché permette di avere un asse indipendente su cui la chiave lavora, oltre ad alleggerire il gruppo della mano sinistra che, nel caso della meccanica in linea, risulta troppo appesantito dando spesso luogo a ritardi nella funzionalità della chiave del SIb.

 

Caminetti estrusi e caminetti saldati

I caminetti sono quelle protrusioni del tubo che permettono di creare, in corrispondenza dei fori del corpo del flauto, la sede su cui il tampone andrà a lavorare per garantire la chiusura del foro. Gli strumenti fatti a mano da sempre sono costruiti con i caminetti saldati, ovvero questi sono preparati prima e poi saldati in corrispondenza del foro sul tubo. Con i processi di industrializzazione si è cominciato a creare i caminetti direttamente dal tubo, preforando questo e successivamente estrudendoli dall’interno con un utensile il metallo.Oggi i caminetti estrusi sono utilizzati sia per gli strumenti da studio che per quelli professionali mentre i caminetti saldati restano esclusivamente una prerogativa di quelli professionali. La moderna tecnologia permette di ottenere ottimi risultati in termini di precisione del piano su cui il tampone deve lavorare in entrambe le tipologie, anche se ancora molte restano le differenze in termini di affidabilità e “feeling” da parte dell’esecutore.

 

Fori aperti e fori chiusi

I piattelli del flauto azionati direttamente dalle dita possono essere sia pieni sia forati. La differenza, dal punto di vista strettamente funzionale, sta nella precisione con cui il polpastrello deve agire sul piattello per garantirne la chiusura. La conseguenza diretta di questo sta nella precisione e nella correttezza della posizione che, durante la pratica strumentale, le dita e l’intera mano devono mantenere. Dal punto di vista esecutivo le meccaniche aperte permettono di correggere l’intonazione di alcune note agendo sulla parziale apertura dei fori. Oggi, anche in conseguenza al fatto che la stragrande parte dei professionisti usa la tastiera aperta, questa è la più diffusa. A tastiera chiusa restano molti strumenti per principianti (soprattutto se molto giovani e quindi con dita non sufficientemente grandi per coprire completamente i fori) e quelli di una ristretta parte dei professionisti. Notare che, nel caso si cerchi uno strumento professionale nuovo a tastiera chiusa, spesso è necessario doverlo ordinare espressamente perché non disponibile normalmente in stock. Infine, il valore dello strumento a tastiera chiusa nel mercato dell’usato è, a parità di modello, inferiore del 20-30% rispetto a quello a tastiera aperta. Tutti gli strumenti nuovi a tastiera aperta, sia professionali che da studio, vengono normalmente forniti con dei tappini in silicone che permettono da subito l’utilizzo dello strumento anche a chi non è abituato a tale meccanica. Resta inteso che, progressivamente, gli stessi andrebbero rimossi. La sequenza di rimozione dei tappini è normalmente LA, FA, MI, SOL e RE. Resta inteso che questa è solo una indicazione generica, sarà l’insegnante a gestire le modalità del passaggio e quindi la sequenza.

 

Spessore del tubo

I tubi dei flauti in argento sono prodotti dalle varie case in spessori che vanno da 0,38 mm a 0,42 mm (le aziende che esprimono questo parametro in pollici parlano di 0,014” e 0,018”). Questo fa si che gli strumenti con tubo più sottile abbiano un suono più chiaro e risultino più pronti mentre quelli con tubo più spesso abbiano suono più scuro. I flauti in oro hanno normalmente spessore 0,016” eppure il suono in genere è più scuro di quelli in argento. Questo conferma il fatto che anche il materiale e non solo lo spessore influiscono sul suono.